lunedì 23 ottobre 2017

Torno a parlare dell'ottimo cibo tradizionale portoghese

Giunto a due terzi di questo mio ennesimo soggiorno portoghese (stavolta solo un paio di settimane) posso dire di aver portato a termine quasi tutti i miei piani, certamente quelli principali relativi a visite/foto a Sintra, film (alla Cinemateca Portuguesa e in sala) e, manco a dirlo, cibo! E di questo vado ora a "discettare" ...
La varietà di piatti tradizionali portoghesi (ottimi sapendo dove andare) è impressionante, e ci vorrebbero mesi e mesi per provarne abbastanza. Dovendo limitarsi (per mancanza di tempo) ad una minima percentuale di essi bisogna farsi guidare dal proprio naso, dalle proprie preferenze, dalla stagionalità dei prodotti, prestare attenzione alle ricette regionali, seguire i suggerimenti dei locali, approfittare dei pratos do dia (piatti del giorno) che , in quanto tali, sempre freschi.
Nella mia lista di desiderata avevo incluso il famoso leitão (foto di copertina), carapaus fritti, un qualche  stufato e, ovviamente, almeno un paio di piatti a base di baccalà, uno dei quali doveva essere bacalhau à Brás (che non è alla brace, ma "alla Biagio", il cuoco che ideò la ricetta - foto a sx) uno dei miei piatti preferiti ma deve essere ben eseguito e i 4 ingredienti fondamentali (baccalà, cipolle, patate e uovo) ben bilanciati, altrimenti diventa immangiabile, ma io sapevo chi lo cucina alla perfezione: Oasis a Portimão. Il ristorante-bar ha una trentina di posti ammassati in una piccola sala, qualcun altro si può accomodare al banco o a un paio di tavolini del bar. Fra le 13 e le 13.30 è sempre stracolmo e i clienti (quasi esclusivamente locali, garanzia di qualità) fanno la fila per sedersi. 

Personalmente lo frequento da 9 anni e lo alterno con A Nossa Casa a seconda di cosa desidero ... ognuno ha le sue specialità! In questo secondo piccolo ristorante (dove ho trovato molti dei soliti clienti fissi) nmi hanno accolto Virgilio e Idalia e lì sono stato a pranzo per ben tre volte in 5 giorni: al mio arrivo mi sono "lanciato" su un bacalhau espiritual (già il nome è tutto un programma), il secondo giorno mi hanno fatto trovare i carapaus fritti (che sanno essere fra i miei piatti preferiti) e nell'ultima occasione ho mangiato una ottima feijoada à transmontana (in alto a sx) una delle tante varianti di minestre con tanti tipi di carni e verdure e tenete presente che la terrina è abbastanza profonda e a parte c'è una porzione di riso bianco che, ovviamente, andrà ad assorbire tutto cquel bel sugo ...


Il leitão non si trova dappertutto ed è opportuno andare in locali specializzati e non basta che sia una qualunque churrasqueria. Io ne ho scelto uno "famoso" (A Choupana) già sperimentato più volte, sempre affollato pur trovandosi lungo la strada statale 125 dell'Algarve senza case nelle vicinanze. Per andarci ho preso il treno fino alla stazione di Mexilhoeira grande (chiusa, lontana dal centro abitato, raggiunta solo da una strada sterrata) e poi quasi 2km a piedi. Ho trovato la solita folla (ormai il posto e segnalato da tutti e quindi ci sono anche molti stranieri) ma il leitão è sempre perfetto e viene servito con le tradizionali patate fritte (VERE!, tagliate a fette sottili e fritte al momento) e fette di arancia. A parte (e a richiesta) è d’uso avere anche una insalata di pomodori e cipolle.
Tutto ciò a Portimão e ora passiamo a Lisboa dove sono tornato più volte al Tunel de Alfama del quale già parlai tempo fa. Qui si mangia ancora nella vera e pura tradizione delle trattorie o osterie che propongono solo 2 o 3 piatti del giorno, per lo più completi, con verdure di stagione e pesci o carni locali, certamente tagli "poveri" ma comunque egualmente nutrienti se non addirittura migliori di quelli considerati "prelibati" che arrivano in tavola molto più elaborati e modificati, a prezzi esorbitanti.
Come mia abitudine, quando vedo in lista un piatto che non conosco lo prendo, senza neanche chiedere di cosa si tratti visto che, per mia fortuna, non soffro di allergie o intolleranze alimentari e non sono schizzinoso. La nuova pietanza di oggi è stata rancho à minhota (pronuncia "mignota") che significa che è della regione del Minho (migno), nuova nel senso che non l'avevo ancora gustata anche se avevo apprezzato molte altre simili minestre con carne e verdure miste come la già citata feijoada à transmontana. Qui c'erano una gran varietà di pezzi di carne, bovini e suini, chouriço, fagioli, pasta, verza, carote, cavolo e cipolla.
A proposito del Tunel de Alfama, devo sottolineare che, incredibilmente, il prezzo del menù giornaliero completo (sopa, prato do dia, pane, vino, dolce e caffè) è di soli 6,50 euro e le porzioni sono estremamente abbondanti (e di vino ne servono mezzo litro!). La terrina che vedete nella foto era dello stesso diametro di un piatto (compreso bordo), era alta almeno 4 o 5 cm e il cibo superava il bordo ... in un ristorante "normale" una tale quantità sarebbe stata divisa in 2 generose porzioni o 3 standard. 
E' importante sottolineare che, a servizio (quasi) terminato, il gestore, la cuoca e l'addetta ai tavoli si accomodano in sala e mangiano le stesse pietanze proposte nel menù, scegliendole fra quelle (eventualmente) rimaste.  
   
Ho aggiunto queste ultime due foto "significative", scattate in occasione della mia prima visita al Tunel de Alfama di questo viaggio. A sinistra c'è l'ingresso (per la verità poco invitante, ma fidatevi) a Rua dos Remédios 132Alfama, ma ora sapete dove andare; a destra c'è il tavolo dei miei vicini, due operai che si sono ripuliti quelle terrine di dobrada com feijão branco (trippa e fagioli bianchi) una classica ricetta del Portogallo settentrionale. Notate che già hanno cominciato a mangiare dal loro piatto (quasi pieno) e ciononostante c'è ancora tanta trippa e fagioli nelle terrine!  

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